Mauro Moretti lascia il cda a neanche un anno dalla cooptazione (come mai ?)
I protagonisti del settore ridisegnano i vertici in vista del piano Pnrr da 3,7 miliardi
Girandola di poltrone ai vertici di due società chiave nel settore delle infrastrutture delle Tlc. Cambiamenti tanto più importanti viste le due realtà in gioco (Psc e Sirti) e anche il momento: sono in arrivo i bandi del Pnrr, come il “Piano Italia a 1 Giga” che mette a disposizione 3,7 miliardi per portare internet veloce a 7 milioni di civici.
La prima notizia è che, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, Roberto Loiola, ad uscente di Sirti, sta per essere nominato amministratore delegato di Psc, gruppo controllato all’80% dalla holding della famiglia Pesce (Psc Partecipazioni) e con il resto equamente diviso fra Fincantieri e Simest. L’investitura è prevista a valle di un Cda che si dovrebbe tenere oggi. Contestualmente a uscire di scena sarà l’attuale ad Mauro Moretti. L’ex ad di Ferrovie dello Stato e Leonardo-Finmeccanica lascia così l’incarico dopo neanche un anno.
Moretti è manager di lungo corso che in Psc completava un Cda composto dal presidente Umberto Pesce e da suo fratello Angelo (figli del fondatore della società con sede a Roma, ma sede legale a Maratea in provincia di Potenza), da Fulvio Conti (già presidente di Telecom, ad Enel e ora vicepresidente di Psc Group), Michele Adinolfi (ex Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza) e Pietro Grillo (espressione in Cda del socio Fincantieri). Però la sua nomina era da subito finita sotto i riflettori. Del resto, dalle esperienze al vertice di Ferrovie dello Stato e Leonardo, Moretti ha portato con sé due eredità ingombranti. La prima: essere imputato per la strage di Viareggio del 2009 – all’epoca era ad di Fs – e ora l’“Appello bis”, chiesto dalla Cassazione con l’accusa per gli imputati di disastro ferroviario colposo, sta per ripartire con la prima udienza il 7 marzo. In secondo luogo Psc ha in corso una vertenza proprio con Leonardo, nata da un appalto per la costruzione di uno stadio in Qatar in vista dei Mondiali.
La scelta di Psc Group è così caduta su un manager di grande esperienza nel settore delle Tlc. Il 56enne Roberto Loiola ha lavorato per Telecom Italia ed è stato alla guida della branch italiana di Huawei. Poi il passaggio in Alcatel Lucent e in seguito il ruolo di ad di Nokia in Italia (società in cui Loiola è stato in vari momenti e con ruoli in vari Paesi per 15 anni), prima di essere chiamato nel 2017 alla guida di Sirti, controllata dal fondo Pillarstone.
Insomma, un profilo con una spiccata sensibilità verso le Tlc cui, evidentemente, Psc ha pensato per affrontare la fase in arrivo, con l’entrata in Italtel nel giro di qualche settimana. Per chiudere il cerchio dopo la lunga procedura di concordato preventivo serve, infatti, solo l’assunzione degli attivi e passivi: ultimo adempimento di un’operazione che prevede un aumento di capitale di 56,3 milioni e Psc che finirà per detenere il 53,66%, Clessidra Capital Credit il 28,62% e Tim il 17,72% di Italtel.
In questo quadro va detto che Psc – che nel frattempo ha anche fatto ricorso al “Patrimonio Rilancio” della Cdp (un sostegno attraverso bond subordinati convertibili in azioni) – le sue ambizioni nelle infrastrutture per le Tlc le ha mostrate da tempo. È del 2019, infatti, l’acquisizione di Alpitel: una delle “sei sorelle” del settore (insieme con Ceit, Sielte, Sirti, Site e Valtellina).
Per quanto riguarda Sirti, alla guida arriva Laura Cioli. Ex ceo di Gedi, Rcs Mediagroup e CartaSi (ora Nexi), oltre che Chief Operating Officer in Sky Italia, Senior vicepresident in Eni Gas & Power, Executive director in Vodafone Italia, partner in Bain & Company e componente di vari board, Laura Cioli, riporta la nota di Sirti, è «manager di primario prestigio» e il suo ingresso «è segno dell’ampia fiducia di cui gode sul mercato la società, supportata dal suo socio unico Pillarstone nel piano di sviluppo industriale». Con Cioli alla guida, «Sirti è ora pronta ad affrontare una nuova fase del proprio sviluppo, consolidando il proprio posizionamento distintivo come hub di innovazione nel campo delle infrastrutture di rete e cogliendo le opportunità di crescita in un contesto competitivo, con importanti spazi derivanti dalla transizione digitale ed energetica del Paese».