Corso Genova, Milano.
Qualche giorno fa un ladro si avvicina rapidamente alla macchina di una signora intenta a scaricare le borse della spesa.
In un attimo le ruba dal sedile la borsetta.
Qualche minuto dopo la signora, accortasi del fatto, vede in una strada laterale due persone intente a spartirsi il bottino.
Chiama subito il marito e il figlio, sportivi entrambi.
Il figlio Giovanni Tam è un giocatore di basket di 21 anni. Dopo diversi anni nell’Olimpia Milano è andato a giocare negli Stati Uniti.
Atletico, alto più di due metri.
Giornata sfortunata per il ladro.
Viene rincorso e atterrato, recuperando la refurtiva.
Un normale episodio di micro criminalità, direte.
Ma a renderlo particolare è la richiesta del ladro.
Chiede alla signora e al figlio di non essere denunciato in quanto appena uscito dal carcere e in attesa dell’avvio del periodo di prova.
Una denuncia lo riporterebbe subito in cella.
Arrivano anche i carabinieri.
La famiglia si confronta in una breve riunione familiare e decide di non denunciare il ladro.
Se è appena stato in prigione, quella lezione sembra non averla capita.
«Non vorremmo che la nostra denuncia bloccasse il suo possibile percorso di recupero», racconta Giovanni ai giornalisti.
Scelta controcorrente.
Magari è tutta colpa dello sport, come sostiene Massimo Gramellini nel suo editorialesul Corriere della Sera.
«Ci vuole un’anima grande per concepire simili aperture di credito nei confronti dell’umanità. Però avere un corpo in salute aiuta. Non dico che chi fa più sport sia più disponibile al perdono di chi non lo fa. Ma è indubbio che la paura, quella coperta di buio che impedisce di vedere gli altri, nasce dall’insicurezza, e l’insicurezza dalla fragilità: psicologica e fisica. Se rinasco giuro che mi do al basket o almeno al ping-pong.»

Questa illustrazione di Martino Pietropoli mi sembrava particolarmente adatta alla newsletter di oggi.
Domani la newsletter si prende un giorno di pausa.
Buona giornata!
Andrea
Questa è Goodmorning Runlovers, e io sono Andrea Corradin.
Progetto a cura di Runlovers, la più grande community italiana sul running.