«Nessuno credeva nelle mie idee.»
Con questa frase, Jim Jannard, nel 1975 decide di licenziarsi dopo aver lavorato per anni come rivenditore di parti di ricambio per moto. Con un piccolo investimento di 300 dollari, prova ad avviare un’attività in proprio. Nel garage di casa. Chiama la società Oakley. Jannard era noto per il suo perfezionismo e la sua attenzione maniacale ai dettagli. Amava migliorare i prodotti esistenti con materiali e design innovativi. Inizia creando delle manopole per moto che garantissero una presa migliore rispetto a quelle tradizionali. Le realizza con un materiale da lui inventato: Unobtanium, tutt’ora utilizzato nella produzione di occhiali.

Poi negli anni ’80 espande la sua offerta nel mondo della motocross, con degli occhiali sportivi. Hanno successo perché vengono creati coinvolgendo i piloti stessi, che Jim assume nel reparto ricerca e sviluppo. Sono gli occhiali O-Frame, caratterizzati da un design innovativo e un’ampia lente curva che offre una visione periferica eccezionale. Le cosiddette “maschere”. Nel 1984 nascono poi i primi occhiali da sole progettati specificamente per i ciclisti. Indossati da atleti di alto livello, diventano un’icona di stile e performance. Oakley diventa un’eccellenza nello sport, combinando design e tecnologia. Nel 1995 viene quotata in borsa. All’inizio del 1996 ha uno scontro sui prezzi con Luxottica, colosso italiano che smette di vendere i prodotti Oakley nei propri negozi, svalutandone le azioni in borsa del 33%. Certi “amori” fanno giri immensi e poi ritornano, vedrete. Oakley nel frattempo continua a espandersi a colpi di innovazioni in altre categorie: occhiali per sciatori, snowboarder, atleti outdoor, runner. Ma soprattutto trova un posto nella cultura pop, grazie ai design audaci e futuristici. Li indossano personaggi di ogni tipo. Dallo sport al fashion. Dal campo da gioco alla discoteca. Il gigante dell’occhialeria Luxottica osserva questo brand in grado di inventare il futuro. E nel 2007 decide di acquisire Oakley per circa 2,1 miliardi di dollari. Nonostante il successo clamoroso, il suo fondatore Jannard ha sempre evitato i riflettori. Ha sempre preferito lasciare che le sue invenzioni parlassero per lui.
«Tutto nel mondo può essere, e sarà, reso migliore. Le uniche domande sono: quando e da chi?»
buon weekend e alla prossima, Andrea – Questa è Goodmorning Runlovers, e io sono Andrea Corradin.