Domenica 11 agosto mi ero alzata presto come mio solito e prima delle sette squillò il cellulare : Grazia Baraldi, avvertì il mio I phone, la suocera di mia nipote che si trovava in Turchia con marito e bambini . Dal momento che non si chiama una persona alle sette per fare quattro chiacchiere risposi esitando,preoccupata da quello che mi poteva dire. Esordì dicendo “ ho appena ricevuto una telefonata strana, che mi ha preoccupato e che non capisco. Mi raccontò: chi l’aveva chiamata si era qualificato dicendo che chiamava dal Comando dei Carabinieri di Somma Lombardo, “ abbiamo trovato un cellulare e lei risulta tra i suoi contatti e supponiamo che il cellulare appartenga a Salvo Favata” . Grazia rispose che lei non conosceva Salvo Favata , era uno dei tanti amici di FB, mai conosciuto di persona e al quale non aveva mai dato il suo numero di cellulare e qui la telefonata si interruppe . Ero perplessa, non capivo il senso di quanto Grazia mi aveva detto, comunque le dissi che avrei cercato di contattare Salvo in qualche modo per avere una spiegazione, non avevo il suo contatto telefonico e provai a cercarlo su Messenger e su FB senza esito. La perplessità intanto aumentava e quando arrivò mio figlio all’ora di pranzo gli raccontai l’avvenuto “ mamma questo non può essere che un tentativo di truffa, non pensarci”. Io a non pensarci non riuscii proprio, passai il pomeriggio e la sera a pensare a questa strana storia, guardavo distrattamente le ultime gare olimpiche alla TV e a un certo punto non resistetti e chiamai Tanino, pensai che con tutti i contatti che aveva come Associazione Amici della Sirti sarebbe riuscito a contattare Salvo. La prima cosa che mi disse Tanino ricalcava esattamente le parole di mio figlio “ i carabinieri? È senz’altro una tentata truffa. Mi tranquillizzai ma ero tormentata dal pensiero e dal dubbio : “ e se gli fosse successo qualcosa? “ Telefonai all’Ospedale di Somma L. Per sapere se era ricoverato lì ma mi dissero che non potevano dare nessuna informazione. I pensieri e i dubbi continuarono finché non ricevetti la telefonata di Tanino “ … ho brutte notizie”
Questa è l’inspiegabile storia.
Caro Salvo ti ricordo come una persona dall’intelligenza raffinata e acuta, pieno di risorse e dotato di grande sensibilità, ricordo che l’avevo notato quando ci eravamo incontrati nell’Ospedale dove era ricoverato il tuo capo l’Ing. Rossi che con grande grinta ci diceva che il suo male era bruttissimo ma lui aveva la forza per combatterlo “ lo vincerò” disse salutandoci e il giorno dopo seppimo della sua morte. Vorrei dare questo suggerimento ai colleghi : l’amicizia e l’ aver condiviso una parte della nostra vita con i colleghi sono valori importanti che dovremmo coltivare finché ne abbiamo tempo, senza trascurarci magari chiamandoci se abbiamo cose da raccontarci. Concludo con un abbraccio a tutti voi e il suggerimento di mettere i nostri numeri di cellulare sulla pagina degli Amici della Sirti.