Il Ricordo di Ugo Caccialupi da parte del ns Presidente

La scomparsa di Ugo Caccialupi è per chiunque l’abbia conosciuto “bene” una gravissima perdita per la peculiarità delle sue caratteristiche umane e professionali. Era l’essenza del “Sirtino” DOC. Pochi come di lui hanno rappresentato l’uomo Sirti: preparato, sempre disponibile, attaccato alla Società e ai suoi uomini. L’ho conosciuto in Arabia nel gennaio 1975 e subito ho capito, sia pure io fossi alle prime armi, che aveva carisma, preparazione e grinta per superare le naturali difficoltà del posto. Mai ha avuto dubbi sul termine dei lavori ed i suoi giuntisti hanno fatto miracoli per rispettare i tempi di consegna dell’impianto al fine di poter completare con le apparecchiature di linea il contratto. Siamo diventati amici e abbiamo passato spesso i venerdì nei vari Souk del Paese a comprare orologi Seiko e Casio e radio di tutte le dimensioni e a mangiare i famigerati “panini al colera” (Kebab di discutibile fattura), per far passare il pomeriggio e ritornare la mattina dopo sulle tratte dove i lavori erano in corso.

In Arabia ci siamo rivisti parecchie volte negli anni successivi e poi siamo stati due anni insieme a Bologna dove abbiamo ottenuto importanti successi operativi con le nuove tecnologie del momento e importanti risultati economici grazie alla sua innata capacità di programmare e gestire i lavori sul territorio.

Parlava sempre con affetto dei suoi cari: moglie, figlio e nipoti e non mancava mai di tornare a Collagna ogni mercoledì sera.

Eravamo anche “vicini” politicamente e abbiamo operato attivamente nei rispettivi territori a far sì che i principi di  inclusione, solidarietà e di lealtà alle Istituzioni diventassero un “bene condiviso”.

La sua mancanza mi rattrista particolarmente avendo continuato a sentirlo ed incontrarlo fino a qualche mese fa nel suo “nido d’aquila” dove aveva deciso di rimanere.

Per ragioni più “tecniche” che per altro non si è iscritto all’Associazione, ma per noi è sempre stato un punto di riferimento.

Ci mancherà moltissimo.

Francesco Romano