Ancora sul 7 LUGLIO 1975

Ringrazio Luigi Volorio per i graditi apprezzamenti e Flavio Stucchi per aver integrato i miei ricordi con le foto inerenti i fatti da me narrati e che vi allego di seguito:

Flavio Stucchi, il tecnico Philips (di cui mi sono dimenticato il nome) ed il sottoscritto sul GMC (senza aria condizionata) in dotazione alla squadra TV. GMC usato dai geometri capitanati da Braggiotti per la survey precontrattuale. Potetete immaginare in che stato si trovasse il VAN dopo 200.000 km percorsi…

Riguardo l’aria condizionata, vorrei ricordare che l’ing. Gelfi all’osservazione di Ginelli, capo AMO a PC, discutendo del tipo di auto e furgoni da inviare in Arabia e della necessità di utilizzare l’aria condizionata, disse: <aria condizionata per il personale no! Si può discutere per i furgoni della trasmissione cavo (misure)….>.

Il Backbone è stato realizzato con FIAT 127 per i tecnici, furgoni FIAT 238 per linee, giunzione e trasmissione cavo e FIAT 232 per i Capi attività. Percorrere Riyad-Taif-Jeddah in 11/12 ore in 127 non era una cosa facile, ve lo assicuro.

Campo di Ad Dwadimi a 360 Km da Riyad

I sistemi a 12 MHz a transistor (si, parliamo di 50 anni fa…) venivano amplificati ogni 4,5 Km circa. Oggi, per fare un esempio, il segnale laser viene rigenerato ogni 220/250 Km. Il contenitore veniva interrato nella sabbia per la naturale coibentazione degli apparati, e doveva essere portato alla luce ogni volta per la posa o la misura dell’amplificatore di linea. La squadra ed il caposquadra, in primis, dovevano usavare il “badile” in dotazione ad ogni furgone per liberarlo dalla sabbia. Mio padre, quando vide questa foto, desolato mi disse: <Che ti ho mandato all’Università a fare, visto come ti tratta la Sirti!>. Non sapeva che la condivisione degli sforzi e l’esempio, datomi in primis dai miei capi superiori, era il miglior sistema per ottenere i migliori risultati dai collaboratori.
Apparati di linea e MX nella centrale di Riyad
Cucina e cuoco (poco “master chef”) pakistano a AD Dwadimi

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